🤸♂️ "Dentro di me, vicino a te, insieme a tutti"
Un viaggio di crescita attraverso arte, musica e relazione. 👐
Questa settimana: il percorso in una scuola primaria, tema: inclusività.
Ciao!
Oggi ti racconto una tappa fondamentale del mio lavoro: la restituzione.
Nel lavoro terapeutico con il bambino è fondamentale includere la famiglia, tutti i membri devono collaborare affinché le sue difficoltà vengano superate.
Quando accompagno un bambino in un percorso individuale, incontro periodicamente anche i genitori. Condividiamo riflessioni e suggerimenti su come modulare il loro ruolo in modo più consapevole e utile alla crescita del figlio.
Nessun giudizio: ogni bambino è unico, così come lo sono i suoi bisogni emotivi. Ma, da genitori, quando si è immersi in una relazione, senza uno sguardo esterno, è difficile capire quello che serve in quel momento e come agire al meglio durante i cambiamenti e i conflitti.
Se, durante la restituzione, i membri della famiglia del bambino si mostrano aperti al cambiamento, e accolgono la possibilità di modificare un aspetto di loro stessi per il bene comune, il lavoro terapeutico accelera e diventa guida per un futuro più luminoso. Un vero tesoro.
Incontri di gruppo
Siamo a fine anno scolastico e ricevi questa newsletter tra una restituzione e l’altra. In questi ultimi mesi, tra le altre cose, ho avuto la fortuna di condurre un percorso che unisce arteterapia e musicoterapia, insieme alla collega Alessia Pipitone, musicoterapeuta e puericultrice, con quattro classi di una scuola primaria.
Come avviene la restituzione di un percorso di gruppo?
Generalmente, la restituzione è corale. Nel caso di questo percorso, è composta da:
una mostra delle opere create dai bambini;
un’improvvisazione musicale guidata, con gli strumenti che i bambini hanno imparato a suonare durante il percorso;
proiezioni video che mostrano i momenti salienti degli incontri.
Il tema di questo percorso era l’inclusività, il titolo che abbiamo scelto racconta molto: “Dentro di me, vicino a te, insieme a tutti”.
Non possiamo includere ed essere accoglienti con l’altro senza prima riuscire a presentarci al mondo in modo autentico. Per questo, abbiamo dedicato i primi incontri alla presentazione del sé, in chiave artistica e musicale.
Quando veniamo al mondo, prima di immergerci in una vita sociale più ampia, sperimentiamo una relazione profonda con la madre: la base delle nostre relazioni future. Per questo motivo, nella seconda fase del percorso, abbiamo lavorato in coppia. I bambini hanno creato ognuno un’opera individuale dedicata al compagno, per poi passare a esprimersi contemporaneamente sullo stesso foglio. Ognuno di loro ha potuto specchiarsi nell’altro, attraverso il segno, il suono, il movimento.
Inoltre, i bambini hanno ascoltato chi stava loro accanto, lo hanno visto, accolto e, attraverso esperienze sensoriali, si sono fatti guida uno dell’altro.
Una volta rafforzata la relazione a due, siamo passati agli incontri dedicati al gruppo. Nel gruppo le dinamiche sono tante ed è spesso complicato entrarci, farne parte e sentirsi completamente a proprio agio (approfondirò il tema nelle prossime newsletter, perché è un tema che amo e trovo sempre interessante confrontarmici).
In questa fase, bambini sono riusciti a suonare insieme come in un’orchestra, seguendo un unico ritmo. Hanno creato un’opera collettiva su un’unica base, muovendo i pennelli come in una danza di un corpo di ballo.
Per me e Alessia, poter vivere questa esperienza è stato entusiasmante: siamo state testimoni della crescita di questi bambini, del loro coraggio, delle difficoltà superate e di tanti immensi sorrisi.
Non so se fare questo lavoro sia più terapeutico per me o per chi seguo: so solo che ogni volta è unica. Ogni relazione, ogni gruppo, ogni persona, lascia una traccia in me. E di questo, sono grata.
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Tutti i disegni, le animazioni e le elaborazioni delle immagini sono creati da me e di mia proprietà! Se vuoi condividerle puoi farlo insieme al nome della loro autrice, grazie!