Questa settimana: famiglia perfetta e disillusione.
Ciao,
Questa newsletter ha l’audio, puoi ascoltarla o leggerla.
Sto vivendo settimane ricche: di lavoro, di relazioni, di vita. Avevo tanti temi in mente per questa newsletter – ai miei occhi tutti importanti, tutti urgenti – ma uno si è fatto largo, chiedendo attenzione: la disillusione.
La disillusione è un processo cruciale che tocca profondamente le dinamiche relazionali.
Come arteterapeuta, seguo non solo bambini, ma anche genitori, adulti, famiglie intere. E se c’è una cosa che ho imparato nel lavoro come nella mia vita personale, sulla mia pelle e su quella di chi amo, è proprio questa: la disillusione fa parte del cammino.
È una tappa fissa: si incontra in modi diversi ma non si salta.
La famiglia è spesso il fulcro delle aspettative più radicate. Molti di noi trascorrono la gioventù immaginando che la realizzazione personale passi da un lavoro appagante, una vita relazionale ricca, ma soprattutto attraverso la creazione di una famiglia idealizzata. Si sogna il grande amore come preludio a un idillio fatto di due cuori e una capanna. Ma poi ci rendiamo conto che le cose non sono come ce le eravamo immaginate.
Dopo il matrimonio o con l'arrivo di un figlio, molte coppie attraversano un processo di disillusione: si scontrano con una quotidianità ben lontana dall'immagine sognata, un confronto che può generare dolore e frustrazione. Le dinamiche reali sono complesse, fatte di imprevisti, incomprensioni e sfide che l'immaginario romantico raramente contempla.
E a un certo punto, come se avvenisse un risveglio, la fantasia cede il passo alla realtà, e possiamo – se lo vogliamo – iniziare a costruire qualcosa di reale.
La disillusione costringe a confrontarci con la vera natura della relazione: un impegno costante e attivo, fatto di fatica, di giorni difficili e di momenti di gioia. Significa commettere errori e imparare a perdonare l'altro, un processo tutt'altro che scontato. La famiglia è un luogo vivo.
Ogni membro cresce, cambia, modifica le proprie esigenze e prospettive. Di conseguenza, l'equilibrio familiare è dinamico, un assetto costantemente da rinegoziare e ristabilire.
Può anche succedere che questo riequilibrio non sia possibile, che le differenze diventino insanabili e che il percorso insieme si interrompa.
Oppure può accadere che le aspettative iniziali non si realizzino pienamente o che si manifestino in modi inaspettati. In questi casi, siamo chiamati ad adattarci, a trovare nuove forme di realizzazione senza rinunciare alla nostra individualità. Questo richiede flessibilità, resilienza e una continua capacità di negoziazione con noi stessi e con gli altri.
Tuttavia, non posso dirti una bugia, passare attraverso la disillusione, risvegliarsi dal sogno idealizzato, è doloroso. Ma è l’unico modo che abbiamo per vivere la realtà e poterla costruire seguendo realmente i nostri desideri, non quelli della fanciullezza, ma quelli più reali, che esistono ora.
Forse può essere consolatorio sapere che, seppur in modalità diverse, affrontiamo tutti la disillusione.
E se non la affrontiamo, se la disillusione non arriva mai, gatta ci cova: non l’abbiamo incontrata o non vogliamo crescere, evolverci?
Potresti anche lasciarti lì, a crogiolare nella disillusione, senza muoverti. Ma, se la accetti e ci lavori, può diventare solo una meta di passaggio.
Il mulino che avevamo sognato non è reale, ma possiamo costruire un luogo autentico insieme all’altro.

Non mi stancherò mai di ripetere che si può sempre ricominciare, ogni giorno è nuovo. Fai un passo verso quello che desideri.
Se fosse un po’ che stai male? Se non sapessi cosa desiderare? Ti lascio questi versi, e in fondo il link al brano.
“Il tuo diploma in fallimento è una laurea per reagire”
Non è per sempre, Manuel Agnelli
Dal punto di vista maschile
Ho parlato entusiasta a mio marito del tema di questa newsletter: “Il titolo della prossima newsletter sarà Il mulino che vorrei!”.
Gli ho raccontato di quando ho attraversato la disillusione, del mito della famiglia perfetta, di come ne sono uscita. Insomma, uno dei miei monologhi a cui è ormai abituato.
Lui, con una calma spiazzante, mi ha risposto:
"Ma sei sicura? Guarda che nello spot TV ti facevano vedere solo la colazione, mica tutto il resto!"
Mille voli pindarici per arrivare qui: pragmatismo.
E aveva in parte ragione: se dopo la colazione si scannassero, chi lo può sapere? La colazione è uno dei momenti più belli della giornata perché si ha ancora davanti tutto il dì e potrebbe essere entusiasmante.
Non si può avere una giornata fatta solo di colazioni ma devo esser sincera, amo le mie (soprattutto perché le prepara mio marito).
La disillusione non è la fine del sogno. È la fine dell’illusione, l’inizio di qualcosa di più autentico, più nostro.
Hai ricevuto questa newsletter in un orario diverso dal solito, perché volevo la leggessi proprio mentre stai correndo a lavoro o dopo aver accompagnato i bambini a scuola, poco dopo la colazione.
Oggi tutto può succedere, buona giornata!
Playlist
Dalla libreria
Mi piaci (quasi sempre), edizioni Gribaudo
Lolo e Rita sono molto diversi tra loro. Accettare la diversità non sempre è facile… Ma chi ha mai detto che lo è?
Un libro per grandi e piccini: insegna che relazione vuol dire impegno, non perfezione.
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