Ciao!
Come stai? Hai trascorso delle buone feste? Spero di sì.
Mentre pensavo alla prima newsletter dell’anno, mi sono resa conto che l’avrei spedita proprio il 9 gennaio 2025. Compio 42 anni e mezzo proprio oggi!
Se la fine e l’inizio del nuovo anno sono sempre fonte di bilanci, io devo dare un annuncio: quest’anno, forse per la prima volta nella vita, mi sento pronta.
Pronta a far cosa, esattamente, ancora non lo so. Ho diverse idee, alcune più a fuoco, altre molto meno. Ma mi sento diversa da prima.
Non posso dire: “Sono nata pronta!” perché io, pronta, lo sono diventata con il tempo e con immensa fatica.
Ma ora è diverso: il timore abissale per la prossima mossa, l’ansia per ciò che mi attende, che troppe volte in passato ha sostituito l’adrenalina, li ho abbandonati per strada. Sono sfumati, affievoliti piano piano, fino a non appartenere più alla mia quotidianità.
Anni fa non lo credevo possibile; ma mi sembra giusto condividerlo: si può fare!
Eccomi qui: pronta come donna, come professionista, come moglie, come mamma. Pronta al cambiamento, pronta a vivere al massimo.









Però, attenzione; pronta è il contrario di arrivata. Da pronta, inizia tutto!
Non ho tagliato nessun traguardo e vinto: ho solo iniziato la corsa. E, ti assicuro, mentre lo scrivo sento pronte le gambe ad alzarsi, la pancia bollire di desiderio, il cervello meditare quale strada potrebbe essere la migliore con estrema lucidità.
Spero che ci sarai anche tu, con me, durante questa corsa. Se qualche volta l’ansia tornerà a trovarmi l’accoglierò, le darò un saluto caloroso perché voglio infinito bene alla bambina, alla ragazza e alla donna che sono stata; le offrirò una tazza di tè e l’accompagnerò all’uscita. Ho adorato la scalata verticale, piena di insidie, che mi ha portata qui. È la mia storia e, come quella di ognuno, è unica.









Ora muoio di tenerezza per la bimba che sono stata. Le darei una carezza per rassicurarla, e le bisbiglierei all’orecchio:”Ehi, stai tranquilla, un giorno ti sentirai pronta, e pensa, lo scriverai a tutti!”
Questa newsletter è dedicata a quella bimba, e a tutti i bambini che corrono o siedono terrorizzati nel mondo.
Eccomi 2025, sono pronta!
Regali inaspettati
Questo Natale ho ricevuto un dono particolarmente prezioso. Mio marito mi ha chiesto di tirare una linea, e per farlo mi ha regalato un tatuaggio.
Tirare una riga: parole spesse.
La linea separa, la linea unisce. Una linea può delimitare la partenza, così come l’arrivo.
Prima di questa linea c’è tanto; ma oltre inizia qualcosa di nuovo tutto da decidere.
Quindi, quello che so, è che quest’anno farò un tatuaggio, il primo. E che lo farà anche Danilo. Non so ancora cosa ci tatueremo ma ne conosco il significato: sarà il simbolo del nostro viaggio. I doni che sono arrivati e arriveranno, si posano sul nostro legame.
In realtà, confesso: non capivo l’importanza che mio marito stesse dando a ciò che consumava i miei pensieri e animava i miei sogni notturni.
Non capivo se per lui tutto andasse bene comunque, oppure non andasse bene affatto; ma non volesse appesantirmi ritenendo il mio carico maggiore.
Ecco, invece stava pensando a qualcosa per aiutarmi, un dono speciale.
Essere più silenzioso non vuol dire essere più lontano. Molte volte sottovaluto il potere del silenzio.
Forse anche per deformazione professionale per me bisogna sempre tirare fuori tutto. Vuotare il sacco, e anche piuttosto velocemente se si tratta della vita di coppia. E invece, sbaglio.
A volte si può comunicare anche con piccoli o enormi gesti, seppur costellati dal silenzio.
Ora che tra silenzi, doni, affetto e parole ci siamo detti tutto, la mia prima certezza del 2025 è che ci faremo un tatuaggio.
Quando, quale, e su che parte del corpo non te lo so ancora dire. So però che abbiamo tirato una riga insieme, tra un prima e un dopo, e che presto tireremo una linea che disegna. C’è cosa più bella?
La linea
Ora se ti va, puoi prenderti un attimo e pensare se, come me, hai una riga da tirare.
Una riga per dividere, cancellare, unire. Una riga che dirige, una riga curva, dritta o morbida.
Tira quella che vuoi e tienila con te, anche solo in un angolino della memoria.
Ti auguro che il 2025 seguirà questo tratto, quello dei tuoi desideri.
Buon anno!
Let’s go, 2025.
Sabrina