Diario di un’arteterapeuta su genitorialità, infanzia e vita vera.
Ciao!
Sai quei giorni in cui il divano sembra l’unico posto accettabile al mondo? Ecco, la mia settimana è iniziata così. Complice il maltempo, il sonno e qualche bagordo, mi sono ritrovata con un Blue Monday arrivato in ritardo ma deciso a lasciarsi sentire. 😅
Ormai ho imparato che non bisogna essere sempre al top. A volte basta prendersi un momento per respirare, immergersi in qualcosa che amiamo, e aspettare che passi: è un piccolo atto di gentilezza verso noi stessi.
E parlando di gentilezza, oggi voglio raccontarti un tema che considero il superpotere del setting terapeutico: l’assenza di giudizio.
Cosa significa, davvero, “assenza di giudizio”?
Immagina di entrare in una stanza dove ti senti completamente accolto, senza dover nascondere nulla. Ogni tua emozione, ogni tuo vissuto, viene accettata così com’è. Nessuno ti osserva con occhi critici.
Questo è il cuore di un setting terapeutico. È ciò che permette a chiunque, bambini, adolescenti o adulti, di sentirsi liberi di esprimersi e favorisce la costruzione di una relazione di fiducia tra paziente e terapeuta.
E lo ammetto, credo sia decisamente più semplice esercitare l’assenza di giudizio verso gli altri, piuttosto che verso noi stessi. Spesso siamo i nostri giudici più severi.
Qualunque siano il racconto e le emozioni in atto, il mio compito è tenere per mano il paziente ed essergli accanto nel presente, sostenerlo nell’elaborare il passato, e dargli gli strumenti per alimentare un’autostima e una consapevolezza di sé sufficientemente solidi, per poter costruire un futuro radioso.
La relazione in assenza di giudizio, con il tempo, induce a guardare se stessi e le proprie fragilità con sguardo aperto, non giudicante.
È un esercizio ostico, che insegna ad amarsi.
Sii gentile con te stesso: la perfezione non è di questa terra, ambirci non ti aiuterà.
Migliorarsi invece è sempre possibile. Per farlo bisogna desiderarlo nel profondo e avere il coraggio di fare il primo passo: concedersi la trasformazione potrebbe essere la parte più difficile.
Ma ce la meritiamo tutti. La meriti anche tu.
Forza, buttati!
Non so disegnare
Sai qual è la frase che sento più spesso durante gli incontri? “Non so disegnare.” Il timore di sbagliare, di non essere all’altezza, attanaglia i pazienti, sopratutto gli adulti.
Ma per fare arteterapia non è necessario saper disegnare. È sufficiente desiderare di intraprendere un percorso dedicato alla scoperta del sé, alla crescita personale e al superamento delle proprie difficoltà.
Ogni opera racconta una storia unica: la tua. Ogni gesto creativo è una scoperta di sé, un passo verso la crescita personale.
Il mio terapeuta ha fatto terapia, è normale?
Ti sei mai chiesto se è normale che un terapeuta faccia terapia? Se te lo sei mai chiesto, la risposta è sì; ed è fondamentale!
Pensa a un terapeuta come a una guida in montagna. Può accompagnarti solo fino a dove è già stato. Per questo è essenziale che abbia esplorato le proprie difficoltà e traumi prima di sostenere gli altri.
L’esperienza fatta lo rende più capace di accompagnare i pazienti con autenticità, perché conosce il valore del cambiamento e le insidie che si incontrano lungo il cammino.
Gli anni di terapia personale sono stati il più grande investimento su me stessa, un vero tesoro.
In ogni caso, fare il terapeuta è un lavoro, non una fede o un modo di vivere.
Nella mia vita privata sono una donna, collega, mamma, moglie e figlia, come tutte. Sono capace di empatizzare, ma se ferita soffro. Vivo le emozioni come tutti e, a seconda delle situazioni: cerco il confronto, mi difendo e, talvolta, attacco. E questo, credimi, è ciò che rende tutto più autentico.
Settimana giù di tono anche per te?
Immergiti in qualcosa che ami, non avere fretta, dedicati un momento per te. Concediti di non essere sempre al massimo.
È fattibile, che ne dici? 🌟
Playlist
Simone Cristicchi - Abbi cura di me
Dalla libreria
Io non disegno, coloro! di Adam Lehrhaupt Felicita Sala, Terre di mezzo
Il protagonista di questo libro non ama disegnare. Colorare, invece, fa proprio per lui!
Tutti i disegni, le animazioni e le elaborazioni delle immagini sono creati da me e di mia proprietà! Se vuoi condividerle puoi farlo insieme al nome della loro autrice, grazie!